Gazzetta di Parma 20 maggio – Giuliacci: «Va cambiato il rapporto con la natura»

SORBOLO TUTTO ESAURITO PER IL NOTO METEOROLOGO AL CENTRO CIVICO
«E l’acqua diventerà un bene sempre più prezioso»

gazzetta20maggio1piccolaClima sempre più estremo e fenomeni meteorologici sempre più disastrosi. Questa è la sentenza di Andrea Giuliacci, famoso meteorologo televisivo, durante la conferenza al centro civico di Sorbolo sabato scorso. Un dipinto ben poco rassicurante per il nostro territorio.
Al tavolo dei relatori moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli, gli assessori di Sorbolo Massimo Petrelli e Nicola Cesari, Meuccio Berselli direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense, Pierluigi Fedele comandante del Corpo Forestale, Serena Brandirli assessore del Comune di Tizzano e il vice prefetto Attilio Ubaldi.
«Anche se le immissioni di anidride carbonica dovessero smettere in questo preciso istante – ha detto il dottor Giuliacci allaplatea – il nostro pianeta impiegherebbe circa duemila anni a riassorbire tutta la quantità di gas serra immesse nell’aria dalla rivoluzione industriale ad oggi. Senza contare eventuali fenomeni meteo di mera origine naturale».
Il rimedio quindi sta in due parole: mitigazione ed adattamento. Non ci sono alternative se non un cambio di atteggiamento verso una natura che d’ora in poi non sarà più così mite.
I grafici che ha presentato Giuliacci non hanno lasciato adito a dubbi: nel corso del ventesimo secolo il volume delle piogge è sostanzialmente rimasto identico al secolo precedente (2% in più) ma il dato più allarmante è che la piovosità è stata distribuita in molti meno giorni.
Meno piovaschi ma di maggiore intensità, che potranno sempre di più complicare la vita di molti territori più esposti a rischi idrogeologici. E Sorbolo non è tra i paesi più sicuri. Il 2013, come ha spiegato il meteorologo, ha visto il Parmense accogliere nei primi quattro mesi dell’anno ben 650 millimetri di pioggia, niente meno che l’ottanta per cento dell’acqua che cade solitamente nell’arco di un anno solare.
A questo punto sembra chiaro che accanto ad atteggiamenti di tipo mitigatori e di un corretto uso delle risorse naturali, dovranno essere adottate misure che vadano nella direzione dell’adattamento. Come ha ribadito anche Meuccio Berselli, direttore della Bonifica Parmense, le amministrazioni comunali di questi territori dovranno pensare ad invasi e casse d’espansione, interventi mirati a evitare pericolosi traci-mamenti dei canali atti anche a ritenerne l’acqua, bene prezioso per periodi di siccità probabilmente sempre più lunghi.